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Vetri antinfortunio e la messa a norma con le pellicole per vetri

Come mettere a norma antinfortunio i vetri in ufficio

Nell’ambito della sicurezza negli edifici esistono normative specifiche alle quali bisogna attenersi per dotarsi di vetri antinfortunio a norma, in special modo in presenza di ambienti di lavoro o aperti al pubblico. La loro inosservanza può portare a conseguenze spiacevoli in caso d’incidenti.
La sicurezza nei luoghi di lavoro e regolamentata dal D.Lgs 81/08 (Testo unico sulla sicurezza) che , in materia di superfici vetrate, stabilisce l’obbligatorietà della loro messa in sicurezza affinché in caso di rottura le schegge non possano ferire il lavoratore oltre a possedere, in taluni casi, caratteristiche di antisfondamento qualora il loro attraversamento possa provocare cadute nel vuoto.
Nello specifico la normativa prevede nel Comma 1.3.6 che le pareti trasparenti e traslucide, in particolare le pareti completamente vetrate, nei locali o nelle vicinanze dei posti di lavoro e delle vie di circolazione, devono essere chiaramente segnalate e costituite da materiali di sicurezza fino all’altezza di 1 metro dal pavimento, ovvero essere separate dai posti di lavoro e dalle vie di circolazione succitati in modo tale che i lavoratori non possano entrare in contatto con le pareti, ne rimanere feriti qualora esse vadano in frantumi. Nel caso in cui vengano utilizzati materiali di sicurezza fino all’altezza di 1 metro dal pavimento, tale altezza è elevata quando ciò è necessario in relazione al rischio che i lavoratori rimangano feriti qualora essi vadano in frantumi.
Occorre quindi fare molta attenzione quando si installano vetrate e finestre o ci si installa in nuovi locali: tutti i vetri presenti devono avere caratteristiche antinfortunio!
Oltretutto un’altra norma del Testo unico sulla sicurezza interviene in quei casi ove siano presenti porte o portoni che presentano vetri:
Comma 1.6.11 del Testo unico - se le superfici trasparenti e traslucide delle porte e dei portoni non sono costituite da materiali di sicurezza e c’è il rischio che i lavoratori possano rimanere feriti in caso di rottura di dette superfici, queste devono essere protette contro lo sfondamento.
Anche l’ISPESL (Istituto per la Prevenzione e la Sicurezza del Lavoro) si è pronunciata sui rischi per la sicurezza dei vetri: “Se i vetri non sono infrangibili, sarebbe opportuno proteggere la porta-finestra con una pellicola adesiva che in caso di rottura del vetro eviti spiacevoli incidenti causati dalle schegge.

Ma come viene definito un vetro come antinfortunio?
Qualunque vetro che sia “non pericoloso” in caso di rottura può essere considerato antinfortunio.

Ma allora cosa succede in caso di rottura?
Sostanzialmente possiamo avere due tipi di frammentazione di una singola lastra di vetro in caso di rottura:
una frammentazione non sicura in quanto vengono generati elementi di varie dimensioni, anche ampi, con bordi taglienti e sono tipiche nei vetri cosiddetti “float” o ricotti e nei vetri induriti, oppure sicura in quanto la rottura del vetro provoca microframmenti di dimensioni e forma tali da non essere pericolosi e sono caratteristici dei vetri temprati.

Quali sono le tipologie di vetro non a norma antinfortunio?
il vetro float o ricotto
il vetro indurito
il vetro armato (vetro con all’interno una rete metallica)

Come faccio a riconoscere un vetro di sicurezza antinfortunio?
Non è facile riconoscere il vetro di sicurezza in base ad un esame visivo, occorre essere sicuri delle caratteristiche prestazioni del vetro in assenza di marchiature impresse sulla superficie o in mancanza della Dichiarazione di Prestazione allegata alla fornitura.

E’ possibile richiedere un sopralluogo da parte di un tecnico specializzato in pellicole di sicurezza per vetri, il quale utilizzerà una strumentazione specifica in grado di rilevare quali vetri siano di tipo temperato o float, la presenza di vetro stratificato di sicurezza identificandone gli spessori e la composizione degli strati, l’eventuale trattamento basso-emissivo applicato su una delle superfici del vetro il tutto con precisione ed accuratezza redigendo una mappatura delle aree a rischio e predisponendo un programma d’intervento di messa a norma mediante la posa in opera di specifiche pellicole in base alla tipologia dei requisiti di sicurezza richiesta dalle normative vigenti.

Cosa altro è importante considerare oltre alla sicurezza dei vetri?
Il Testo Unico sulla Sicurezza indica in uno specifico comma che le finestre, i lucernari e le pareti vetrate devono essere tali da evitare un irraggiamento solare eccessivo dei luoghi di lavoro, tenendo conto del tipo di attività e della natura dei luoghi di lavoro. Bisogna creare nei luoghi di lavoro un microclima ideale, evitando eccessivi sbalzi di temperatura.
In tali situazioni è possibile applicare delle specifiche pellicole di sicurezza che integrano al loro interno dei filtri solari in grado di riflettere l’eccessivo irraggiamento solare contribuendo al ripristino di un corretto microclima.

In ultima analisi cosa possono fare le pellicole per vetri per riqualificare a norma di legge le superfici vetrate di un edificio?
Sostanzialmente è possibile intervenire in tre aree distinte:
-mettere in sicurezza i vetri trasformandoli in vetri antinfortunio
-segnalare in maniera visibile la loro presenza mediante l'apposizione di pellicole opache oscuranti
-ridurre l’apporto solare per il benessere dei lavoratori con l'adozione di pellicole antisolari
Per tutte queste aree d’intervento sopraindicate contattate un tecnico specializzato in pellicole per vetri che con competenza vi fornirà le soluzioni più adatte per rimettere a norma le vetrazioni presenti.

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